Una bici per amico.
di
Roberto Babini - Ciclo Guide Lugo
cicloguidelugo@racine.ra.it www.racine.ra.it/cicloguidelugo
Perché
usare la bicicletta.
C’è
davvero bisogno di chiederselo ancora ?
Sembra
proprio di si, almeno a giudicare dai tempi che "corrono" e ancora queste affermazioni ritornano attuali:
Ø
la bici è un mezzo di trasporto economico e veloce;
Ø
consente di risparmiare energia restando in forma;
Ø
è molto importante valorizzare l’uso della bici costruendo reti di
piste ciclabili adeguate;
Ø serve promuovere attività educative per la diffusione della cultura
dell’uso della bici.
potranno
sembrare banali, fino ad oggi in Italia queste cose non sembrano così evidenti.
Alcuni dati.
Nel nostro bel paese, si possono contare 5.000
società sportive dedicate all’uso della bici con oltre 250.000 tesserati e
vengono organizzati circa 12.000 eventi ciclistici ogni anno.
Oltre a questo occorre aggiungere altri 100.000
pedalatori amatoriali e considerare che l’Italia è leader in Europa per la
produzione di biciclette.
Nonostante queste cifre, la pratica ciclistica da
noi viene percepita spesso unicamente come veicolo per l’attività
sportiva e non come opportunità per il turismo e come mezzo per lo spostamento
urbano.
Nel dopoguerra il possesso e l’utilizzo di una bici
come veicolo era da considerarsi un privilegio ma, con il modificare delle
abitudini di consumo, il possesso di un veicolo a motore come “status symbol”
ha determinato a poco a poco la progressiva diminuzione della bici
dall’ambiente urbano.
I contesti cittadini e le loro amministrazioni si
sono quindi adeguati a questa nuova esigenza lasciando sempre più spazio alla
motorizzazione e dimenticando, in alcuni casi integralmente, il
parallelo sviluppo di una rete di mobilità dedicata alla bici.
Nonostante tutto, iniziano a muoversi alcune
iniziative locali, soprattutto in Emilia Romagna e nel Triveneto, a favore di
investimenti in piste ciclabili anche se ad oggi in Italia si contano poco meno
di 2.000 Km
di percorsi urbani dedicati alle bici (concentrati soprattutto nel centro nord)
vale a dire una viabilità protetta di circa l’1% del territorio.
Come al solito siamo al lumicino, mentre paesi più
lungimiranti (Austria, Germania) si avvicinano al 7%.
Ci siamo dimenticati della bici ?? Abbiamo perso la
passione ed il gusto per il pedalare ?? Le piste ciclabili costano troppo ??.
Andiamo con ordine…
La ricetta della bici, investimento in salute e
volano per l’economia.
Ordine del medico !
Pensiamo spesso che un attività fisica sia un peso e
normalmente si accampano miriadi di scuse, troppa fatica, troppo freddo, troppo
caldo per poi prendere l’auto ed andare in palestra perché i vecchi pantaloni
ormai non entrano più e quindi occorre ridurre la ciccia.
Per carità, nulla di contrario alla palestra, alla
cyclette ed allo spinning, ci mancherebbe altro !!
Ma andare in bicicletta è davvero un’altra cosa non
è solo un attività sportiva ma una concreta opportunità di divertirsi.
La gita di un giorno all’aria aperta, la scoperta e
la riscoperta di itinerari sempre nuovi ed il migliorarsi sulle distanze.
La libertà di andare dove vi pare stando a contatto
con l’ambiente.
Ogni tipo di attività fisica giova alla salute e
pedalare è uno dei modi migliori di sentirsi in forma, impegna tutto il fisico
tanto da potersi paragonare al nuoto.
Pedalando si usano i muscoli maggiori del nostro
corpo, in special modo (ovvio) quelli delle gambe e quindi oltre a sentirsi in
forma si bruciano quei grassi “di troppo”e si mantiene quella che i latini
chiamavano “mens sana in corpore sano” (una mente sana in un corpo sano).
Spesso ,scherzando, si dice “è un ordine del
medico”, in effetti autorevoli organizzazioni confermano quanto esposto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.)
afferma che 30 minuti di moderata attività fisica giornaliera migliorano
sensibilmente la nostra salute e consentono di dimezzare alcuni tra i più
micidiali rischi per la salute, vale a dire l’infarto e l’ipertensione.
Non va presa come una minaccia, si tratta di una
cosa seria tanto che alcuni paesi del Nord Europa varano sulla mobilità
ciclistica piani programmati per la salute (Danimarca e Germania).
La Federazione Italiana Medici Pediatri invece,
denuncia un raddoppiamento della percentuale di bambini obesi nel nostro paese
ed il primato Europeo dei bimbi in soprappeso (36% ).
Senza muovere atti d’accusa nei confronti di
nessuno, è opinione di molti che attivare forme di mobilità ciclo-sostenibile
nei tragitti casa-scuola assolverebbe, oltre al miglioramento della qualità
dell’aria (meno auto), anche all’indubbio miglioramento delle condizioni
psico-fisiche dei nostri ragazzi (più moto).
Perciò non ci siamo dimenticati della bici,
semplicemente trascuriamo le sue potenzialità.
Un simpatico esempio.
Il Comune di Sandnes (Norvegia) ha deciso di varare
un piano di mobilità ciclistica originale.
Per incentivare l’uso della bici ha deciso di
retribuire coloro che si recano al lavoro pedalando piuttosto che utilizzando
l’auto in ragione di 43 centesimi di euro per ogni Km pedalato.
Davvero originale, succedesse da noi… vedo già orde
di ciclisti chiedere la mobilità pur di allontanarsi dal luogo di lavoro ed
arrotondare lo stipendio …J.
Se poi si decidesse di concedere la paghetta ai
bimbi per andare a scuola in bici…J.
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