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domenica 29 luglio 2012


Una bici per amico.

 
di Roberto Babini - Ciclo Guide Lugo

Perché usare la bicicletta.

C’è davvero bisogno di chiederselo ancora ?
Sembra proprio di si, almeno a giudicare dai tempi che "corrono" e ancora queste affermazioni ritornano attuali:

Ø          la bici è un mezzo di trasporto economico e veloce;
Ø          consente di risparmiare energia restando in forma;
Ø          è molto importante valorizzare l’uso della bici costruendo reti di piste ciclabili adeguate;
Ø          serve promuovere attività educative per la diffusione della cultura dell’uso della bici.
potranno sembrare banali, fino ad oggi in Italia queste cose non sembrano così evidenti.

Alcuni dati.
Nel nostro bel paese, si possono contare 5.000 società sportive dedicate all’uso della bici con oltre 250.000 tesserati e vengono organizzati circa 12.000 eventi ciclistici ogni anno.
Oltre a questo occorre aggiungere altri 100.000 pedalatori amatoriali e considerare che l’Italia è leader in Europa per la produzione di biciclette.
Nonostante queste cifre, la pratica ciclistica da noi viene percepita spesso unicamente come veicolo per l’attività sportiva e non come opportunità per il turismo e come mezzo per lo spostamento urbano.

Nel dopoguerra il possesso e l’utilizzo di una bici come veicolo era da considerarsi un privilegio ma, con il modificare delle abitudini di consumo, il possesso di un veicolo a motore come “status symbol” ha determinato a poco a poco la progressiva diminuzione della bici dall’ambiente urbano.
I contesti cittadini e le loro amministrazioni si sono quindi adeguati a questa nuova esigenza lasciando sempre più spazio alla motorizzazione e dimenticando, in alcuni casi integralmente, il parallelo sviluppo di una rete di mobilità dedicata alla bici.
Nonostante tutto, iniziano a muoversi alcune iniziative locali, soprattutto in Emilia Romagna e nel Triveneto, a favore di investimenti in piste ciclabili anche se ad oggi in Italia si contano poco meno di 2.000 Km di percorsi urbani dedicati alle bici (concentrati soprattutto nel centro nord) vale a dire una viabilità protetta di circa l’1% del territorio.
Come al solito siamo al lumicino, mentre paesi più lungimiranti (Austria, Germania) si avvicinano al 7%.
Ci siamo dimenticati della bici ?? Abbiamo perso la passione ed il gusto per il pedalare ?? Le piste ciclabili costano troppo ??.
Andiamo con ordine…

La ricetta della bici, investimento in salute e volano per l’economia.
Ordine del medico !
Pensiamo spesso che un attività fisica sia un peso e normalmente si accampano miriadi di scuse, troppa fatica, troppo freddo, troppo caldo per poi prendere l’auto ed andare in palestra perché i vecchi pantaloni ormai non entrano più e quindi occorre ridurre la ciccia.
Per carità, nulla di contrario alla palestra, alla cyclette ed allo spinning, ci mancherebbe altro !!
Ma andare in bicicletta è davvero un’altra cosa non è solo un attività sportiva ma una concreta opportunità di divertirsi.
La gita di un giorno all’aria aperta, la scoperta e la riscoperta di itinerari sempre nuovi ed il migliorarsi sulle distanze.
La libertà di andare dove vi pare stando a contatto con l’ambiente.
Ogni tipo di attività fisica giova alla salute e pedalare è uno dei modi migliori di sentirsi in forma, impegna tutto il fisico tanto da potersi paragonare al nuoto.
Pedalando si usano i muscoli maggiori del nostro corpo, in special modo (ovvio) quelli delle gambe e quindi oltre a sentirsi in forma si bruciano quei grassi “di troppo”e si mantiene quella che i latini chiamavano “mens sana in corpore sano” (una mente sana in un corpo sano).
Spesso ,scherzando, si dice “è un ordine del medico”, in effetti autorevoli organizzazioni confermano quanto esposto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) afferma che 30 minuti di moderata attività fisica giornaliera migliorano sensibilmente la nostra salute e consentono di dimezzare alcuni tra i più micidiali rischi per la salute, vale a dire l’infarto e l’ipertensione.
Non va presa come una minaccia, si tratta di una cosa seria tanto che alcuni paesi del Nord Europa varano sulla mobilità ciclistica piani programmati per la salute (Danimarca e Germania).
La Federazione Italiana Medici Pediatri invece, denuncia un raddoppiamento della percentuale di bambini obesi nel nostro paese ed il primato Europeo dei bimbi in soprappeso (36% ).
Senza muovere atti d’accusa nei confronti di nessuno, è opinione di molti che attivare forme di mobilità ciclo-sostenibile nei tragitti casa-scuola assolverebbe, oltre al miglioramento della qualità dell’aria (meno auto), anche all’indubbio miglioramento delle condizioni psico-fisiche dei nostri ragazzi (più moto).
Perciò non ci siamo dimenticati della bici, semplicemente trascuriamo le sue potenzialità.

Un simpatico esempio.
Il Comune di Sandnes (Norvegia) ha deciso di varare un piano di mobilità ciclistica originale.
Per incentivare l’uso della bici ha deciso di retribuire coloro che si recano al lavoro pedalando piuttosto che utilizzando l’auto in ragione di 43 centesimi di euro per ogni Km pedalato.
Davvero originale, succedesse da noi… vedo già orde di ciclisti chiedere la mobilità pur di allontanarsi dal luogo di lavoro ed arrotondare lo stipendio …J.
Se poi si decidesse di concedere la paghetta ai bimbi per andare a scuola in bici…J.

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